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Newsletter: issue #10

Ciao e benvenuti nella decima issue della mia newsletter… buon anno in ritardo!

Avevo schedulato l’uscita di questa issue per il 30 dicembre 2022. Era stata progettata come un riassunto di un anno pieno di novità, studio e soddisfazioni, ma anche di difficoltà e problemi un po’ di tutti i tipi. Poi prima di Natale sono andato qualche giorno a Bruxelles per rivedere un caro amico.

A parte il freddo (notare il lago ghiacciato), tutto bene! Sono riuscito a finalmente a rilassarmi un po’ senza computer. Quando sono tornato a casa il mio portatile principale si è rotto (problemi di usura, lo uso un po’ troppo!) e l’ho dovuto mandare in assistenza. Ho avuto quindi un po’ di tempo per progettare meglio la newsletter ed ho deciso di cambiare completamente i contenuti. I resoconti di fine anno mi annoiano e si dimenticano subito! C’è poco da fare, per pensare meglio bisogna staccarsi dal monitor. Partiamo con una novità!

 

Un regalo per ognuno di voi: un albero!

Spero che come me siate sensibili al problema dei cambiamenti climatici. Io lo sono da quando nel millennio scorso ero un bambino e il mio programma preferito era Quark (che all’epoca non era ancora “Super”). Piero Angela, che aveva la dote di parlare di argomenti complessi in maniera comprensibile, in una delle prime puntate spiegò con una semplice animazione come venivano realizzati i quaderni di venti pagine che usavo a scuola. Per ognuno era necessario abbattere un piccolo albero, ed io ne avevo parecchi! Come rimanere indifferenti?

Che siate sensibili o meno all’argomento, dovrebbe esservi già arrivata una email dove vedrete che ho regalato ad ognuno di voi un albero di mangrovia da piantare in Madagascar per combattere la deforestazione tramite Tree-Nation!

Prendo spunto dalla bellissima iniziativa della fantastica Serena Sensini e del suo canale The Red Code (che vi consiglio di visitare) come gesto di gratitudine verso voi che mi seguite!

Mi raccomando, non vi dimenticate di piantare l’albero (basta qualche click).

 

I corsi per privati diventano offline

Dei 4 corsi schedulati per i mesi di novembre e dicembre, sono riuscito a confermarne solo uno: “Java OO Developer” (qui potete leggere qualche recensione). Siccome traccio tutte le mie attività, ho scoperto che per rispondere alle tantissime email che mi sono arrivate da chi era interessato a partecipare ai corsi, ho speso la non trascurabile cifra di 47,5 ore! Ho quindi deciso che non organizzerò più corsi per privati come ho fatto finora ma, dopo averne erogato un’unica sessione, le registrazioni dei corsi saranno disponibili offline, ad un prezzo dimezzato rispetto al prezzo del corso online (al netto degli sconti). Per qualsiasi informazione o richiesta potete scrivermi.

Per ora sono disponibili le registrazioni dei seguenti corsi

1)   Preparazione alla certificazione “Java SE 8 Programmer I”: che spiega tutta la teoria e fornisce tutte le informazioni e gli strumenti per superare l’esame di certificazione Oracle Certified Associate (OCA).

2)   Java OO Developer: tecniche di analisi, progettazione, architettura e programmazione per diventare sviluppatori migliori.

Inoltre i corsi non saranno schedulati più nei fine settimana come prima, ma solo durante la settimana lavorativa in orari e giorni che dipendono dalla mia disponibilità. Ovviamente continuerò ad erogare i corsi per le aziende ed eventualmente per gruppi di privati già organizzati.

In questo mese proverò ad organizzare i prossimi corsi che troverete come al solito descritti sulla pagina corsi del mio sito personale.

 

Nuovi articoli su claudiodesio.com

Invece di questa issue, il 30 dicembre ho pubblicato un articolo che ha avuto un buon impatto, sia per le visualizzazioni che per i commenti che ho ricevuto e per i dibattiti che si sono scatenati sui social. L’articolo si chiama “I programmatori spariranno?”, che è una domanda che mi sono posto dopo avere interagito con ChatGPT, un bot basato su Intelligenza Artificiale sviluppato da OpenAI con cui è possibile conversare in maniera stupefacente. Infatti ChatGPT è capace anche di scrivere codice con qualsiasi linguaggio e/o tecnologia, e quindi da un po’ si parla del futuro della programmazione, e da qui la domanda: i programmatori spariranno? Nell’articolo faccio una chiacchierata con ChatGPT per testare la sua preparazione (una specie di colloquio di lavoro…). Mancano le mie considerazioni finali, per le quali avevo bisogno di più tempo.

Infatti le mie considerazioni le trovate nel primo articolo del 2023 pubblicato il 7 gennaio, nell’articolo chiamato “Il futuro della programmazione”.

 

Link del mese

Beh, ovviamente ChatGPT di OpenAI.

C’è bisogno di registrarsi con email e numero di telefono, e per ora l’uso per scopi personali è gratuito, non è certo però che lo rimanga per sempre. Noi programmatori in particolare possiamo sfruttare ChatGPT anche per programmare, o meglio avere consigli di programmazione, spiegazioni o per far sviluppare al bot del codice sorgente (soprattutto quello noioso) da copiare e incollare. Attenzione che non bisogna fidarsi ciecamente, bensì controllare il codice fornito e testarlo (leggi i miei articoli “I programmatori spariranno” e “Il futuro della programmazione”)!

 

Sito del mese

Se volete tutte le informazioni riguardo la storia e il futuro di Java potete dare uno sguardo a Java Almanac.

Molto interessante la parte dedicata alle API di Java, dove potete leggere tutte le novità versione per versione. Un gran bel lavoro.

 

Tool del mese

Mi trovo bene con il sistema operativo Windows, ma ha qualche difetto come tutti gli altri OS. Tra questi credo che il più importante sia il sistema di ricerca dei file nativo di Windows, un vero supplizio! La soluzione che ho trovato è il programma Everything:

È performante, leggero, pieno di funzionalità e facilissimo da utilizzare. Ha una grafica piacevole e supporta tantissime funzionalità come vari temi, ricerca dei documenti automatica, organizzazione tramite gruppi, ordinamento tramite vari criteri e così via. Se usate Windows dovreste proprio provarlo!

 

Prodotto del mese

Io sono abituato a lavorare con almeno due monitor da oltre 10 anni. Lavorando come formatore sono spesso in giro con il mio portatile, così nel 2019 ho acquistato il mio primo monitor portatile Asus ZenScreen MB16AC, che posso portare ovunque vada (pesa solo 590 gr).

Funziona con la semplice connessione USB, può essere posizionato in verticale o in orizzontale e ha tante funzioni di settaggio. Esistono tanti altri monitor portatili, ma io ho provato questo e devo dire che mi trovo molto bene. È ancora perfetto nonostante lo usi tantissimo. Vale tutti i soldi spesi.

Questo Natale ho regalato anche un nuovo modello Asus ZenScreen MB16ACV.

Non ci sono particolari differenze a livello pratico rispetto a quello che ho io da 4 anni, ma questo modello è esteticamente più accattivante, anche se più pesante di circa 200 gr.

 

Libro del mese

Visto che me lo hanno chiesto in tanti ultimamente, questa volta vi consiglio il libro che ho trovato più utile per studiare uno dei framework-libreria per front end più importanti: React.

Il libro che ho trovato fatto molto bene sull’argomento è Learning React (2nd edition), di Alex Banks e Eve Porcello della O’Reilly.

Ho valutato tanti libri prima di scegliere questo e non me ne sono pentito. È scritto in maniera molto semplice, diretta e con ottimi esempi. Ho apprezzato molto la struttura del libro, che inizia con una efficiente descrizione delle ultime caratteristiche introdotte in JavaScript, visto che sono utilizzate frequentemente in React.

 

Consiglio di lettura (extra-informatica)

Dalla pubblicazione dell’ultima issue ho letto i 7 libri (+ 5 audiolibri):

Titolo

Autore

Stelle

Commento

Uccidere il padre

Amelie Nothomb

3

I libri della Nothomb sono tutti di circa 100 pagine e si leggono al massimo in un paio d’ore. Mixano ironia, ottima scrittura e trame a volte inquietanti. Questo libro non fa eccezione, ma non ve lo consiglio, non è così memorabile. In passato poi già vi avevo consigliato Stupore e tremori della stessa autrice.

Un uomo senza patria

Kurt Vonnegut

4

Primo libro che ho letto di Vonnegut (ma già ne ho comprato un altro). Un saggio leggero molto brillante. Interessante.

Caino

Josè Samarago

2,5

Avevo letto Cecità di Saramago e mi aveva colpito molto. Purtroppo Caino è stato assolutamente deludente.

Un oscuro scrutare

Philip K. Dick

4

Romanzo molto oscuro, molto impegnato, molto bello e molto inquietante. Difficile da leggere.

Cuore di tenebra

Joseph Conrad

3

A questo romanzo è ispirato il capolavoro cinematografico di Francis Ford Coppola Apocalipse Now. Ci troviamo in un uno dei rari casi in cui preferisco il film al libro. Il libro è stato pubblicato nel 1899 e quindi non è ambientato in Vietnam, ma quasi interamente su una barca che risale il fiume Congo. È un bel libro, ma avevo aspettative più alte.

Un luogo chiamato libertà

Ken Follet

4

Ken Follet è un fuoriclasse, scrive in maniera impeccabile. Il romanzo è facilissimo da leggere e ti tiene incollato nonostante la trama sia abbastanza scontata.

Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi

Jonathan Safran Foer

4

Conosco Safran Foer come sublime autore di romanzi, ma anche questo saggio sui cambiamenti climatici mi ha colpito molto.

Per restare in tema ambiente quindi vi consiglio proprio quest’ultimo libro. Nonostante fossi già informato su molte tematiche, ho divorato il libro in pochi giorni e ne sono uscito con maggiore consapevolezza e nuovi obiettivi. Per qualcuno potrebbe risultare noioso, ma ve lo consiglio lo stesso.

…Il problema è che l’emergenza ambientale non è una storia facile da raccontare e, soprattutto, non è una buona storia: non spaventa, non affascina, non coinvolge abbastanza da indurci a cambiare la nostra vita. Per questo rimaniamo indifferenti, o paralizzati: la stessa reazione che suscitò Jan Karski, il «testimone inascoltato», quando cercò di svelare l’orrore dell’Olocausto e non fu creduto…

 

Jonathan Safran Foer, Possiamo salvare il mondo prima di cena, perché il clima siamo noi

 

Consiglio di ascolto (extra-informatica)

Io non riesco a lavorare concentrato se c’è musica, l’ho scritto anche in questo post. Forse perché il mio genere musicale preferito non è banale: il Progressive Rock, noto anche come Prog (lo saprà già chi ha notato gli esempi di codice de “Il nuovo Java”, come spiego anche nel PDF Curiosità). Se non sapete cosa sia, posso dirvi sinteticamente che è un genere musicale che si è affermato a partire dalla fine degli anni ’60 grazie a band come Pink Floyd, Genesis, Yes, King Crimson e tante altre. La canzoni prog sono caratterizzate da strutture complesse (composte da parti anche molto diverse), tempi inusuali (spesso dispari come 7/8, 5/4 o 15/16), testi colti (spesso filosofici, poetici o basati su storie complesse), tecnicismi notevoli (solitamente suonano musicisti di grande valore), durate improponibili (difficilmente si va sotto i 5 minuti, e spesso si va sopra i 10 o i 20… ma anche molto di più), influenze di altri generi come Jazz, Classica, World Music… insomma non è musica creata per vendere dischi, ma per creare opere d’arte ed esplorare nuovi orizzonti.

Detta così a qualcuno può sembrare qualcosa di inascoltabile, eppure le band che ho elencato sopra, sono tra le più apprezzati della storia della musica. Inoltre, brani tra i più famosi della storia come Bohemian Rhapsody dei Queen, Stairway to Heaven dei Led Zeppelin, Paranoid Android dei Radiohead, ma anche A Day In the Life o Strawberry Fields Forever dei Beatles hanno decisamente caratteristiche tipiche del prog, anche se le band non sono considerate appartenenti al contesto prog.

Vi lascio questo pezzo degli IQ, che si chiama The Road of Bones, perché credo risulti ascoltabile anche per chi non è abituato a queste sonorità.

È tutto! Se avete domande, suggerimenti, richieste, osservazioni, segnalazioni, o anche se volete solo presentarvi e parlarmi di voi, non esitate a rispondere a questa email.

Ciao!

Claudio

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